Ormai mancano meno di 100 giorni all’Assemblea elettiva per il quadriennio 2021-2024: un tempo idoneo per ragionamenti, riflessioni e discussioni su chi, fra i contendenti, presenterà il progetto più convincente.
Fino ad oggi, sono noti i nomi di tre candidati dei movimenti-associazioni in lizza per la Presidenza che dovrà guidare il futuro dell’Atletica Italiana. Manca il quarto che, dopo la presentazione ufficiale di BUONATLETICA, in tanti mi chiedono, con ancor più insistenza, con una curiosità preoccupante, soprattutto quando si ipotizza che il nome sia il mio. Confermo che non sarò candidato a nulla, anzi ritengo queste insistenze il solito, vecchio e conosciuto modo di fare. In realtà, si parla tanto di cambiamento, ma poi si continua ad agire con le solite modalità…Siamo sicuri che quando qualcuno parla di cambiamento abbia davvero le idee chiare su cosa questo significhi ed implichi? Siamo sicuri che cambiamento non sia solo una parola, e che nei fatti per diversi non nasconda una modifica più di facciata che di sostanza? Il cambiamento, quando è reale, parte prima di tutto da noi stessi: prima di proporlo ad altri si deve avere la consapevolezza della propria capacità e disponibilità di cambiare.
“BUONATLETICA in tema di cambiamento, fin da subito si è data una linea, un metodo al quale essere coerente, per essere anche convincenti. BUONATLETICA ha pensato e continua a pensare che prima delle candidature siano importanti le idee, i progetti e i profili. I nomi devono essere la conseguenza dei profili in grado di affrontare e trovare soluzioni alle problematiche che riguardano la nostra Atletica. I nomi di coloro, donne e uomini, che dovranno guidare la nuova Federazione saranno l’ultimo tassello del progetto di BUONATLETICA. Saranno nomi che abbinano conoscenza dell’Atletica alla capacità di guidare un organismo complesso come una Federazione e con competenze comprovate.
Oggi si sente usare una terminologia diversa dal passato (piano strategico, modello organizzativo-aziendale), ma viene da chiedersi chi, tra i vari componenti delle squadre in lizza, ha davvero le competenze per affrontare questi temi, chi ha realmente avuto esperienza in merito, chi è stato alla guida di un processo di cambiamento, chi dispone di un know-how (sapere come fare) collaudato nella realtà operativa quotidiana, e da ultimo, ma non per ultimo chi è pronto a cambiare sé stesso ancora prima del sistema.
I profili dei candidati di BUONATLETICA rispondono integralmente alle caratteristiche sopra esposte dal momento che il percorso di BUONATLETICA, proprio perché volto al cambiamento, è impostato sulla prioritaria identificazione dei bisogni dell’Atletica Italiana, quindi sui requisiti che devono avere le persone da coinvolgere, profili con competenze, come si diceva in precedenza, comprovate, cioè frutto delle esperienze maturate nel proprio lavoro quotidiano.
Nel percorso di identificazione dei bisogni dell’Atletica e dei profili sono state e sono ancora impegnate diverse figure che conoscono il nostro Sport, figure che sono tutti i giorni sui campi e che davvero vogliono migliorare un sistema sempre più complesso.
Su questi temi (bisogni e profili), BUONATLETICA dedicherà sedute pubbliche (Webinar e, dove possibile, incontri con gruppi di interessati), delle quali a brevissimo seguirà il calendario, per illustrare il percorso e ragionare insieme con chi vorrà essere presente. Questo è rappresentativo di un approccio metodologico e partecipativo, attraverso il quale avviare un reale processo di cambiamento, dove le condizioni di trasparenza e di efficienza diventino la normalità gestionale della Federazione.
Il resto sono film già visti.